Saishuu Heiki Kanojo: The Last Love Song on This Little Planet

Saikano

Lei, l'arma finale

Premessa: vista la lunghezza dell’articolo, chiedo venia se mi è sfuggito qualche errore.

ATTENZIONE: in questo articolo sono presenti degli spoiler che potrebbero compromettere la vostra eventuale visione dell’opera.


Trama

Shuji e Chise, una giovane coppia di liceali, si sono di recente fidanzati, ma la loro relazione dimostra fin da subito di non essere molto solida, la cui causa è da ricercare nella loro giovane età e nella relativa inesperienza in fatto di rapporti sentimentali. La relazione tra i due viene però messa in crisi quando, durante un’uscita con i suoi amici a Sapporo, Shuji diventa testimone non solo di un bombardamento aereo nemico sulla città, ma anche del fatto che la sua ragazza, Chise, è stata trasformata in una potente macchina da guerra: “l’arma finale”. A partire da questo momento, entrambi dovranno affrontare momenti difficili, una relazione a distanza, una guerra devastante, nuovi e incompresi sentimenti, e molto altro.


Ambientazione

Geograficamente situata in Giappone, (curiosità: la città in cui vivono i protagonisti è Otaru, in Hokkaido), la vicenda si colloca in un presente alternativo, in cui il paese si trova coinvolto in una guerra.

Ciò che, a mio parere, penalizza di molto sia la storia che l’ambientazione, è l’assenza di informazioni riguardo alcuni punti importanti, ad esempio chi è il nemico e perché è scoppiata questa guerra, e per entrambi le teorie non sono poche, ma appunto, le teorie rimangono tali, non costituiscono delle basi solide per un’ambiente in cui la guerra è il fattore “trigger”, che ha cambiato le vite di moltissime persone, tra cui anche i protagonisti.


Grafica

L’opera risale al 2002 ed è stata realizzata dallo studio Gonzo, tenendo conto di ciò, nel complesso la definirei come discreta-buona, momenti in cui fondali e i singoli elementi sono ben realizzati e/o dettagliati, che si alternano con altri di qualità più bassa, come strade con leggere curve a spigolo (scena che come minimo, ha mandato KO tutti i topografi che l’hanno visionata), qualche scivolone nelle animazioni (alcune, oggetto di "riciclaggio"), e anche dei casi in cui la CG risulta cozzare con il resto, per fare un esempio, le nubi che scaturivano dalle esplosioni delle bombe durante il bombardamento di Sapporo.

(un esempio di animazione riciclata)


Personaggi

Come protagonisti, da una parte abbiamo Shuji, un ragazzo alto, apparentemente di carattere freddo, ma che in certe occasioni, dimostra di avere un lato sensibile e passionale, e talvolta pure irruento; dall’altra abbiamo Chise, di bassa statura, goffa, timida e incline a scusarsi continuamente per ogni cosa, nonché la fidanzata di Shuji.

Nel corso della serie, alcune parti delle loro personalità che erano celate, o non erano ancora emerse/sviluppate, vengono messe in risalto:

- Shuji, che in reazione a ciò che Chise è diventata, prova un mix di sentimenti che altalena dalla compassione alla genuina paura (se non a tratti, addirittura terrore); il suo avvicinamento a Fuyumi, una ex-insegnante sposata con un soldato che combatte al fronte, dove quest’ultima sfrutterà il ragazzo come “rimpiazzo” del marito, e per gran parte della serie, Shuji cederà alle sue lusinghe, da una parte per una cotta che nutriva nei suoi confronti in passato e che pare non essere scomparsa, e dall’altra un po' per remissività e un po' per cercare riempire quel vuoto affettivo che non riesce a colmare con Chise.

- Chise, che nonostante all'inizio si dimostri di animo sensibile, in seguito apparirà a tratti apatica e distaccata, presumibilmente a causa sia della guerra sia per la sua progressiva trasformazione in “arma finale”, dove tutto ciò ha compromesso (comprensibilmente) la sua giovane psiche; analogamente, anche lei come Shuji, ricercherà un rimpiazzo per sopperire alla mancanza di affetto (ironicamente, si avvicina all'uomo che ha sposato Fuyumi, probabilmente anche per la gentilezza quest'ultimo le riserva, ricordandogli il “vecchio” Shuji), credendo che solo l’amore possa mantenerla umana.

L’opera non trascura i personaggi secondari, dedicandogli il giusto tempo nel mostrarne i problemi: l’amica d’infanzia di Shuji e Chise Akemi, il miglior amico di Shuji Atsushi, la coppia di fidanzati Take-Yukari e la coppia sposata Tetsu-Fuyumi, sono coloro che seppur facendo da cornice alla relazione Chise-Shuji, riescono a mostrare le debolezze dei protagonisti e a farli lentamente, e a modo loro, maturare.

Tralasciando l’aspetto grafico (che non ritengo da analizzare in quanto, tenendo  conto sia del periodo a cui risale la serie sia dello stile dell'opera originale, lo trovo a un livello discreto-normale), da apprezzare è la scelta e il lavoro dei doppiatori, che oltre a non cozzare con l’immagine dei personaggi (per esempio, il contrasto tra la coppia protagonista, con una voce più dolce per Chise, e una più decisa per Shuji), riesce in certe occasioni, quanto con toni più acuti e quando con toni più smorzati, a coinvolgere emotivamente lo spettatore nella scena, trasmettendo il dolore, fisico o emotivo che sia, dei personaggi.

Curiosità: capita spesso che Shuji rimproveri Chise dandogli della stupida, ma raramente usa il conosciutissimo baka, usando piuttosto aho, termine del dialetto del Kansai.


Colonna Sonora

Parlando in generale, seppur sia in grado di sostenere e accompagnare il susseguirsi degli eventi, non l’ho ritenuta particolarmente memorabile; ovviamente, non mancano delle tracce che sono in grado di rimanere impresse, come “Yume Miru Tame Ni”, una canzone d’amore propria del mondo in cui è ambientata la serie (infatti lo stesso Shuji talvolta la canticchia), e che personalmente, mi pare trasudi anni ’80-’90; e infine la mia preferita, “Hoshi no Hate”, una traccia che a mio parere, grazie alla presenza della chitarra e a uno stile rock, riesce a esaltare il dualismo di una Chise che è sia una dolce e appassionata ragazza umana, sia un’arma di distruzione di massa, la cui figura si potrebbe rappresentare con un epiteto, a tratti ossimorico, come “Angelo della Morte”.

Sia l’Opening “Koisuru Kimochi”, sia l’Ending ”Sayonara”, che personalmente ho apprezzato, sono state cantate da Yuria Yato, la prima con un ritmo moderato e dal tono vivace, con una sequenza di immagini in bianco e nero (ad eccezione delle labbra di Chise e degli occhi di Shuji, che in contrasto con il resto, sono rispettivamente di colore rosso e azzurro), costellata di frasi in francese, che principalmente hanno come tematica l’amore e i sentimenti che si provano per l’altro;  personalmente, sebbene il primo pensiero sia che il testo della canzone possa essere frutto dei pensieri di Chise (soprattutto per la frase “le mie gambe ti seguono, vogliono raggiungerti”, un riferimento al fatto che nel camminare abbia un andamento assai lento), non sarebbe strano che possa essere anche di Shuji, che a causa della relazione a distanza e dalla natura di “arma” della ragazza, si senta “lasciato indietro” da Chise; la seconda ha invece un ritmo più lento, più sul malinconico, e sembra invece riferirsi alle emozioni che prova Chise nei confronti di Shuji e al contrasto tra il sentimento di attrazione e quello di repulsione.

Curiosità: riguardo la traccia “Hoshi no Hate, esiste anche una versione vocale, rilasciata un anno dopo l’inizio della serie, in cui a cantare è Fumiko Orikasa, la seiyuu di Chise.



 [AVVISO: in queste parti sono presenti spoiler di numero e di entità maggiori, se temete il rischio di compromettere l’eventuale futura visione dell’opera, potete direttamente passare al capitolo “Conclusioni” ]
 

Interpretazioni

A visione conclusa della serie, mi sono sorte innumerevoli domande, non tanto sul finale in sé, quanto sulla natura dell’opera: è solo una mera storia di amore dai toni drammatici, oppure contiene anche dei messaggi atti a far riflettere?

Personalmente, sono propenso per la seconda.

Tema principale – La Guerra

Mettendo da parte la relazione d’amore dei protagonisti, la prima idea è che questa serie sia, a mio dire in modo incompleto, una denuncia alla guerra: la pacifica quotidianità messa repentaglio, il via vai dei convogli militari fin dal primo episodio, i bombardamenti a tappeto sulle città, intere metropoli devastate, combattimenti urbani, la sofferenza dei soldati e i loro ultimi deliri prima di morire, la paura di non poter rivedere i propri cari (sentimento sia di chi la guerra la combatte, sia di chi, inerme, la “subisce”, ovvero i civili) … tutto ciò, è parte della sofferenza e del degrado che caratterizza la guerra.

Sul fatto che la ritengo incompleta, è un mio punto di vista: sebbene ci siano aspetti che nei conflitti vengono spesso messi in secondo piano e che qui sono invece presenti, come la ridistribuzione delle risorse in favore dei membri dell’esercito (ad esempio, durante un dialogo tra Shuji ed Akemi, emerge che i civili hanno a disposizione una quantità di viveri limitata), oltre agli elementi precedentemente citati, non ho avuto la sensazione di un paese in conflitto, per via delle città lasciate vulnerabili all'aviazione nemica, dell’apparente assenza di rifugi per i civili o di piani di evacuazione, una crisi che sfoci nella leva obbligatoria per sopperire alle continue perdite e a una disperata resistenza, questo ed altro mi ha fatto percepire un’atmosfera bellica piena di lacune.

Significativa è la frase di Shuji, pronunciata poco prima della “fine”:


"Stupidi! Siamo nati per vivere!"

 

Tema parallelo-secondario – Lato psicologico

Ripensando a ciò che ho visto, ho concluso che una serie del genere non potesse essere solo una denuncia agli orrori della guerra, e infatti dietro a quest’ultima, grazie all’analisi dei personaggi e dei loro comportamenti nel corso della storia, possono emergere diversi messaggi di carattere psicologico, e uno in particolare, lo ritengo meritevole di essere affrontato.

Incapacità e paura di relazionarsi con gli altri

Con queste parole possiamo descrivere il rapporto Chise-Shuji, che fin dagli inizi si dimostra instabile, e che continuerà con innumerevoli alti e bassi, con rotture e ricongiungimenti che, a momenti, danno l’impressione che mai avranno fine.

Mettendo da parte l’incognita della natura di “arma” di Chise, per essere una relazione affettiva, i due raramente riescono a comunicare esattamente ciò che provano, senza fraintendersi o interrompersi, riuscendoci solo verso la fine, attraverso la lettura del diario della ragazza da parte di Shuji.

Chise aveva detto che solo l’amore l’avrebbe fatta sentire umana: questa sua considerazione non è del tutto falsa, ma ciò che ha trascurato, e per cui è stata rimproverata da Tetsu, è che nell’amare si può rimanere inevitabilmente e involontariamente feriti, che una relazione funziona solo se si desiste dal desiderio di allontanarsi, e che bisogna mettersi a nudo e interagire vivamente, senza il timore di ferirsi (questa frase, nel contesto in cui viene detta, risulta non poco ambigua, ma bisogna precisare che l’amore in questa opera viene trattato sia sul piano sentimentale che fisico, entrambi considerati come elementi complementari tra loro). Non è un caso che la relazione tra i due, in parte anche a causa della guerra, proprio per questa incapacità e paura di entrambi di esternare i loro sentimenti e pensieri, abbia corso più volte il rischio concludersi con una separazione definitiva.


Impressioni personali

La prima impressione che ho avuto, e che tuttora provo, è che l’opera pecchi di una solida costruzione dell’ambiente, forse sacrificata per il lato sentimentale-drammatico e per far risaltare in modo diretto, seppur approssimativo, la devastazione scaturita dalla guerra. L’assenza di un lato militare-diplomatico completo ed esauriente nella serie principale, non nego che mi abbia fatto storcere il naso, ma per fortuna, questo aspetto è stato seppur parzialmente ripreso negli OVA (anche se il casus belli rimane ancora sconosciuto …).

La scena che mi è rimasta più impressa tra tutte, è stata quella che vede Shuji visitare Akemi, gravemente invalidata e prossima alla morte: una scena ricca di sentimenti di molteplici natura, da Akemi che prova sollievo nella sua dichiarazione, che si sente in colpa nei confronti di Chise per aver baciato il suo ragazzo, di Atsushi per il fatto di non ricambiare il suo amore, di Shuji per aver ceduto la sua purezza ad altri piuttosto che a colui che amava (cerco di pensare che il gesto di denudarla sia stato fatto in buona fede, un po’ per impeto giovanile e un po’ per soddisfare il suo rammarico, ma non è così semplice …), oltre che a provare innumerevoli rimpianti di una relazione che avrebbe fortemente desiderato, il tutto, condito da una serie di flashback significativi che rendono consapevole Shuji dell'entità dei sentimenti che Akemi provava per lui, e da un buon doppiaggio, di una Akemi dalla voce fioca, spezzata solo da un ultimo grido, un desiderio che ormai sente irrealizzabile. 

Il finale mi ha lasciato diverse perplessità (battuta: tra cui, come possa un uomo copulare completamente nudo al freddo …), da una parte per alcune incoerenze (se eccetto la città di Otaru, il mondo è pressoché distrutto, quali nazioni e quali forze militari sono ancora attive? e di conseguenza, per quale scopo effettivamente starebbero ancora combattendo, se non vi è più nulla per cui combattere?), dall'altra per il modo vago in cui si conclude la vicenda: Chise ha acquisito un potere tale da diventare incorporea per poter vivere insieme a Shuji? oppure la scena è puramente retorica, palesando il desiderio di voler vivere e amare?

Saikano è una serie che ho apprezzato? Nonostante le sue carenze, sì.


Conclusioni

Nel complesso, “Saikano” è un’opera, che seppur in termini di realizzazione dimostri alcune lacune, porta con sé sia una buona trama romantica dai toni drammatici, e condita con alcune sporadiche gag, sia un insieme di tematiche di un certo spessore, da cui possono svilupparsi delle riflessioni e delle interpretazioni interessanti.

Consiglio la serie a chi cerca una storia romantico-drammatica dotata di una componente sci-fi e di un lato psicologico; sconsigliata invece per chi cerca una marcata componente militare e di azione.

Nel caso siate interessati alla serie, vi consiglio vivamente anche di visionare i due OVA, "Saikano: Another Love Song".

 


La visione della serie, e la conseguente stesura di questo articolo, è stata resa possibile grazie al lavoro de “Chokoreto Fansub”.


Saikano
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