Fuuka
Allora, io sono un tipo che si lascia facilmente influenzare dal disegno, da come viene tratteggiato e da come viene animato, dai colori e dalle tonalità usate; non ci posso fare nulla e mi capita spesso di avventurarmi nella visione di un anime solo perché attirato da questi elementi e per questo addirittura spesso mi sforzo di seguirne alcuni sebbene non incontrino propriamente i miei gusti, delle volte mi va bene ed altre male! Quando scrivo qualcosa non è mai per recensire aspetti prettamente tecnici sebbene riesca ad apprezzarne la qualità ma esclusivamente per tentare di esprimere quello che la visione di un film, serie o altro mi ha lasciato in termini di emozioni e sensazioni motivo per cui scrivo quasi esclusivamente di prodotti che mi sono in qualche modo piaciuti. Troverete molto raramente scritti con impressioni decisamente negative. Sorry
Nella mia continua ricerca di anime con una forte caratterizzazione sentimentale (che ci posso fare mi piacciono tanto) mi sono imbattuto tempo fa in un titolo tratto da un manga di Kouji Seo: Fuuka
ATTENZIONE….......……quanto segue potrebbe contenere degli SPOILER…………………………
Fuuka è un anime di 12 episodi (forse pochi) che ha come protagonista femminile l’affascinante liceale Fuuka Akitsuki (tenete a mente questo cognome), figlia di una nota atleta giapponese olimpionica Suzuka Asahina (tenete a mente anche lei!) e che per questo da Kazuya Nachi (atleta) riceve continui inviti, ripetutamente declinati, ad entrare a far parte del club di atletica della scuola; ha un aspetto molto sbarazzino, un carattere dirompente, vivace ed estremamente solare, cela però un animo tormentato da un senso di incertezza ed inadeguatezza sul proprio futuro. Fuuka non sa cosa vuole diventare, in cosa vorrebbe realmente impegnarsi. Questo è un tema ossessivamente ricorrente nella cultura giapponese, scegliere cosa fare del proprio futuro, scegliere cosa diventare sono, insieme ad altri, passaggi obbligati all’età adulta, una sorta di pre-iniziazione per prenotare un posto nella società alla fine degli studi.
In tutto questo sembra che l’unica cosa che realmente la faccia star bene sia ascoltare musica con il suo lettore cd retrò, ebbene sì lei infatti aborrisce l’uso dei file digitali e questo da solo per me è stato un colpo di fulmine, ho amato subito il personaggio!!!!
Il protagonista maschile Yuu Haruna è un giovane liceale timido ed otaku Twitter-dipendente trasferitosi a Tokyo a vivere con le tre sorelle più grandi. Elemento questo, stereotipato ed inflazionato in gran misura, ma dobbiamo accettarlo e farci i conti perché rappresenta anche questo un momento simbolico ricco di significato nella cultura giapponese, l’abbandono del tetto familiare da parte dei figli rappresenta il passaggio ad un’età adulta e trovarlo rappresentato un po' ovunque è assolutamente normale.
La scena che costituisce l’incipit di tutta la storia è molto bella, o quanto meno a me è piaciuta parecchio: Yuu Haruna è fermo a guardare una trasmissione musicale ad una vetrina dopo avere terminato di twittare e in lontananza si intravedono le gambe di una ragazza che correndo grida “Fate largo!”, subito dopo con un balzo oltrepassa una barriera stradale per cadere rovinosamente su Yuu (lasciando a terra un cd che sarà poi la scusa per rincontrare la giovane ragazza). Il tutto in slow-motion muto e con un cambio di colori e tonalità dello sfondo e dei personaggi coinvolgente.
Si tratta di una scena che nel suo significato e negli effetti prodotti, Seo ha già utilizzato in un’altra sua opera, Suzuka, per “presentare” la protagonista femminile alla controparte maschile e l’effetto in quel manga/anime è stato l’amore a prima vista. Qui non si capisce se l’evento abbia avuto nel protagonista lo stesso dirompente impatto emotivo ma pare chiaro comunque che qualcosa sia successo dallo sguardo di Yuu.
Come ovviamente ci si può aspettare, Yuu appena trasferitosi, presentandosi alla sua classe nel nuovo Liceo si ritroverà come compagna la nostra protagonista e da questo momento tra iniziali equivoci e fraintendimenti nascerà un legame di amicizia la cui prima conseguenza sarà quella di fornire a Fuuka uno stimolo alla scelta di cosa diventare.
L’anime procede con alcuni episodi nei quali Fuuka e Yuu prendono confidenza con nuovi sentimenti insieme all’approfondimento del personaggio di Koyuki Hinashi, giovane cantante di successo, amica di infanzia e da sempre innamorata di Yuu; siparietti di vita estiva del tipo che non capitano mai nella vita reale (alzi la mano il maschietto che inciapando, con un'unica mossa denuda la ragazza con la quale non si rende neanche conto di stare flirtando!)
insieme a momenti romantici
flashback e rimpianti per poi incanalarsi all’interno di un solco tracciato dal desiderio di raggiungere i nuovi obiettivi, tutto incentrato sulla musica con la creazione di una band inizialmente per il festival scolastico.
Yuu imparerà “miracolosamente” con indicibili sforzi a suonare il basso elettrico e insieme a Fuuka che ha chiaramente un’eccezionale dote di cantante riusciranno a comporre una band con:
Sara Iwami talentuosa chitarrista ma scontrosa ed incapace di rimanere componente fissa di una band che riuscirà a realizzarsi finalmente instaurando un forte legame di amicizia e fiducia con tutti i componenti;
Makoto Mikasa, premiato ed altrettanto talentuoso pianista insieme ai rapporti di amicizia riuscirà a trovare nella band la forza per continuare ad inseguire il sogno di fare musica fortemente osteggiato da un padre che addirittura minaccia di disconoscerlo;
Kazuya Nachi, componente con discrete doti della squadra di atletica ed originario sponsor di Fuuka proprio per la squadra di atletica del liceo abbandonerà definitivamente lo sport per tornare a quello che si lascia intendere fosse il suo primo amore, la batteria.
Inizialmente un triangolo amoroso tra Fuuka, Yuu e Koyuki farà da sfondo ad una serie di eventi che porteranno la band ad affrontare ostacoli e ripartenze sempre appoggiandosi ad una bella colonna sonora costituita prevalentemente da canzoni fino ad arrivare al momento chiarificatore nel quale la matassa verrà dipanata e tutto quello che, prevedibilmente ad onor del vero ci si aspettava, si verificherà.
Bisogna dire che i temi portante dell’opera, almeno per gran parte della stagione, sembrano proprio essere :
- la ricerca di se stessi a braccetto con il desiderio di trovare un obiettivo ed insieme quindi trovare il proprio posto nel mondo, e si tratta di un desiderio compreso e fortemente rincorso da Fuuka ma appena compreso e soltanto alla fine effettivamente perseguito da Yuu; in Sara e Makoto, invece, si dà maggiore attenzione alle loro problematiche con il secondo che un obbiettivo realmente lo avrebbe già ma si capisce che è continuamente osteggiato, mentre il personaggio di Kazuya rimane quello della band forse meno caratterizzato;
- i legami di amicizia, che inizalmente si creano tra Fuuka e Yuu per poi, in pratica, allargarsi a macchia d’olio a tutti i componenti della band.
Almeno queste forse erano le intenzioni della sceneggiatura perché all’atto pratico non mi è sembrato siano riusciti nell’intento di approfondire questi sentimenti di amicizia, non li troviamo neanche stereotipati e quindi alla fine si ha difficoltà ad entrare in empatia con questo aspetto della trama nè tantomeno sono riusciti a dare robustezza a questo desiderio di trovare e perseguire un sogno che alla fine, forse, risulta un pò annacquato.
Koyuki invece è l’unico personaggio che paradossalmente è riuscita a raggiungere il suo scopo ma a discapito del suo vero sogno, del quale in buona sostanza si “nutrirà” per avere successo. “Strano” ma questi giapponesi secondo me hanno nel loro DNA del codice genetico che li programma al masochismo.
L’anime non ha una trama particolarmente originale, ha dinamiche abbastanza stereotipate e a dire il vero i temi originariamente accennati come già detto non mi pare vengano approfonditi e sviluppati con intelligenza anzi vengono nel corso della stagione un po' messi di lato, non è un capolavoro né forse avrebbe mai potuto esserlo ma nonostante ciò, un disegno che mi è piaciuto molto, un buon doppiaggio, della bella musica e alcuni alti momenti di sentimentalismo mi hanno reso questa storia, fondamentalmente d’amore, molto piacevole da seguire, in alcuni momenti mi ha dato belle emozioni e l’ho apprezzata ancor di più quando ho scoperto che il mangaka l’aveva collegata ad altre sue storie (spin-off), Suzuka e Kimi no Iru Machi, che hanno avuto una trasposizione in anime e da me ovviamente prontamente subito dopo visionate.
Consigliato?
agli amanti del genere sentimentale direi di sì, forse si potrebbe anche estendere un po' la platea puntando sulla presenza di belle musiche ma a pensare di consigliarlo come anime a tutto tondo forse si peccherebbe di presunzione.
Grazie a tutti un saluto e buona visione
TV - 2017 Inverno - 12 episodi
Yuu Haruna si è appena trasferito in città, e ama stare su Twitter....