Iwaihime
Questo gioco contiene elementi non adatti a un pubblico sensibile e/o non maturo: sangue, gore, nudità parziale, violenza di vario genere, temi delicati (es. il suicidio).
Premesse:
- al momento, quest'opera non è ufficialmente disponibile in italiano;
- all’interno di questo articolo sono presenti degli spoiler che potrebbero compromettere la vostra eventuale fruizione dell’opera.
Trama
Per generazioni i figli della famiglia Susuhara, raggiunta una certa età, si trovano a dover vivere in modo autonomo, temprando il corpo e lo spirito al fine di potersi finalmente considerare a pieno titolo degli adulti. Susuhara Suzumu, dopo aver vissuto allenandosi nelle arti marziali e aspettando con entusiasmo di mettersi alla prova, si trasferisce nella città di Susuda per iniziare la sua vita da indipendente studente delle superiori, accolto dalla sua lontana parente Harumiya Tsubakiko. Nonostante il recente trasferimento, Suzumu riesce comunque a ben inserirsi nella sua nuova classe, stringendo anche nuove amicizie; ma una compagna lo lascia perplesso: Kurokami Toe, una ragazza misteriosa che porta sempre con sé una bambola, che non partecipa attivamente alle attività scolastiche e sulle quali girano delle strane voci …
Personaggi e character design
- Susuhara Suzumu, protagonista principale.
Seguendo la tradizione di famiglia di vivere in modo indipendente, si è trasferito a Susuda per iniziare la sua vita da autonomo studente delle superiori, e sebbene la sua entrata nell’istituto sia stata posticipata di un anno per assistere la madre malata, il suo trasferimento non ha destato clamore, riuscendo ad integrarsi nella sua classe e facendosi dei nuovi amici. Avendo praticato le arti marziali possiede una buona forza fisica, ma si rifiuta di abusarne per attaccare gli altri senza giustificazioni, bensì di usarla per assistere o difendere chi ne ha bisogno. Di natura gentile, è in genere pacato e rispettoso verso il prossimo; il suo altruismo lo spinge ad aiutare chiunque, anche chi rigetta con fermezza il suo sostegno.
Doppiatore: Furukawa Makoto (Tada Banri di ”Golden Time”)
- Kurokami Toe, compagna di classe di Suzumu.
Una ragazza misteriosa, studentessa più di nome che di fatto, che frequenta in modo discontinuo le lezioni senza mai parteciparvi attivamente, e la cui presenza all’interno della scuola viene ricondotta all’influenza dei Kurokami. Con il passare del tempo i suoi compagni hanno imparato a non darle troppe attenzioni, cercando al contempo di non interagirvi. Tiene sempre in mano una bambola giapponese e passa gran parte del tempo in silenzio, limitandosi talvolta a balbettare cose insensate.
Doppiatrice: Akasaki Chinatsu (Nibutani Shinka di ”Chuunibyou demo Koi ga Shitai!”)
- Harumiya Tsubakiko, parente e compagna di classe di Suzumu.
Ha incontrato per la prima volta Suzumu da bambina ma, probabilmente anche a causa della lontana parentela, non ha più avuto modo di rivederlo se con il suo recente trasferimento. Fin da piccola, il suo sogno è quello di diventare una brava moglie, motivo per cui si impegna ad essere carina e aggraziata, nonché in grado di svolgere le più basilari faccende come cucinare. È una ragazza amichevole e gentile, ma se irritata cambia drasticamente di personalità.
Doppiatrice: Honda Mariko (Aioi Yuuko di ”Nichijou”)
- Minobe Kanae, senpai e presidente del LCSC.
Nonostante le apparenze, è una studentessa del terzo anno, nonché presidente del “Local Community Service Club”, un club esclusivo i cui membri si impegnano in attività di volontariato per aiutare la comunità di Susuda. A dispetto dell’aura rilassata e giocosa che emana, è una ragazza responsabile e diligente.
Doppiatrice: Ootsubo Yuka (Toshinou Kyouko di ”Yuru Yuri”)
- Nunokawa Riria, kouhai e idol.
Già da bambina aveva intrapreso la strada della idol, guadagnandosi la possibilità di impersonare la “Cleaning Princess” e ottenendo una certa popolarità con il nome di "Magical Lily"; dopo aver temporaneamente abbandonato il palco, una volta cresciuta ha deciso di tornare ad esibirsi unendosi al gruppo “Flower High School”, determinata a farsi un nuovo nome nel mondo dello spettacolo. È una ragazza diligente nel suo lavoro, tendenzialmente gentile e disinvolta.
Doppiatrice: Bridcutt Sarah Emi (Kurusu Nono di ”Chaos;Child”)
- Hinagata Mayu, insegnante e infermiera della scuola.
All’interno dell’istituto ricopre vari ruoli: docente di educazione sanitaria, infermiera e responsabile del LCSC, impegnata a seguire i membri del club nelle attività di volontariato. Una giovane donna dall’animo allegro e gentile, ma nonostante l’aura composta talvolta se ne esce con alcune delle sue deliranti fantasie.
Doppiatrice: Tanaka Ryouko (Sakaki Yumiko di ”Grisaia no Kajitsu”)
- Atsuta Natsuya, amico e compagno di classe di Suzumu.
Ha incontrato Suzumu nel suo primo giorno di scuola, e in seguito a un incrocio di sguardi lo ha sfidato a braccio di ferro, finendo però per perdere; dopo essere stato sconfitto ha deciso di avvicinarsi a lui, il “Grande Susuhara”, per imparare come diventare più forte. È un ragazzo vivace ed energico, sebbene talvolta venga ripreso proprio per i suoi eccessi di vitalità.
Doppiatore: Tai Yuuki (Tsutsumi Kyosuke di ”ef: A Tale of Melodies.”)
- Kamenuma Shou, compagno di scuola.
Delinquente che trascorre le pause nel parcheggio della scuola con il suo gruppo di amici; per un motivo ignoto Toe è legato a lui, tuttavia quest’ultimo non solo dimostra di non nutrire alcun affetto nei suoi confronti, ma arriva anche a maltrattarla e picchiarla. È un personaggio impertinente verso chi è fuori dalla sua cerchia, nonché irascibile e violento.
Doppiatore: Abe Atsushi (Kamijou Touma di “Toaru Majutsu no Index”)
Nel complesso, il character design lo ritengo a livello buono-ottimo, sia sotto l’aspetto grafico (principalmente curato da Kazuharu Kina, con alcune figure in stile “Super Deformed” realizzate da Hakuri Inako) sia per le relative personalità.
Come qualità, visivamente i personaggi sono ben curati e dettagliati, sia negli sprites che nelle CGs; in termini di quantità e varietà, l’opera possiede un discreto numero di sprites, tuttavia non sono esenti alcune pecche relative al loro impiego (in una scena Hinagata parla tenendo il gesso in mano sebbene nel contesto ciò non abbia senso), suggerendo in rari casi l’assenza di varianti più opportune (si vede Kamenuma tossire violentemente, ma più che avere l’espressione di uno che sta “rigettando pure l’anima” sembra più che gli abbiano pestato un piede -o che soffrisse di stitichezza-).
Per quanto concerne il doppiaggio, ritengo la scelta del cast e la resa di buon livello, riuscendo a valorizzare le personalità e gli stati d’animo dei personaggi.
Nota: i personaggi qui riportati non rappresentano la totalità delle figure presenti nell’opera, parte di essi sono stati omessi per limitare gli spoiler.
Ambientazione, design e regia
Nel complesso li ritengo a livello buono-ottimo; in termini di quantità, quest’opera dispone di un discreto numero di fondali, sia di ambienti esterni che interni.
Inoltre, sempre riguardo all’entità dei fondali, vi sono anche da considerare le diverse varianti sulla base del contesto e della fase della giornata (giorno, pomeriggio, notte).
In termini di regia, l’opera dimostra in più occasioni di voler abbattere la staticità tipica del media, oltre con i classici “zoom in/zoom out” e i lineari movimenti di camera (tanto per le scene con fondali e sprites che con le CGs) anche attraverso altre soluzioni ed espedienti: variazione intermittente di luminosità, “tremolio della camera” ad esempio nei momenti di concitazione come una corsa, oscuramento di parti dei fondali (vuoi per focalizzare l’attenzione su un certo elemento o per simulare l’atto di spiare attraverso uno spiraglio tra le tende), applicazione di effetti visivi deformanti/ondulatori, simulazione della caduta di elementi come le gocce d’acqua nelle scene con la pioggia o nella doccia, sovrapposizione di livelli semitrasparenti, utilizzo di particolari immagini/texture e molto altro.
Anche alcune CGs, parzialmente o interamente, sono state interessate da questa regia più dinamica: a seguire vi è l’esempio del mostro che appare nel primo capitolo del gioco, descritto con un blob, una corpulenta massa di carne viva, e per marcare la natura e la vitalità di questa entità all’immagine è stato applicato un effetto che deforma la sua figura, ora schiacciandola orizzontalmente ora allungandola verticalmente, accompagnato da continui zoom in-zoom out.
Sempre parlando di regia, un’altra peculiarità di questo titolo è la riproposizione della opening, collocata tra un capitolo e l’altro della prima parte, e della “mid-ending” -vedesi sezione “Colonna sonora”-, collocata invece tra un capitolo e l’altro della seconda parte; oltre all’aura episodica che questa scelta conferisce all’opera, sono presenti alcune differenze: nel caso dell’OP, nella sua ultima replica, ha l’immagine iniziale e quella finale diversa rispetto all’originale, mentre della “mid-ED”, man mano che si procede e si concludono i vari capitoli, da dei titoli di coda che scorrono su una schermata nera si passa a un appena distinguibile “sfondo familiare”, infine soppiantato da una sequenza dei fondali (tutte le “mid-ED” sono interessate da una “pioggia di particelle” -su questo dettaglio preferisco non soffermarmi per limitare gli spoiler-).
Info e modalità di gioco
La visual novel in questione è stata sviluppata da DMM GAMES in collaborazione con Regista, la versione completa del gioco per PC fu rilasciata in Giappone dalla stessa DMM nel gennaio 2016; nel settembre del 2017 venne rilasciata sempre in Giappone un’edizione rivisitata, denominata “Iwaihime -Matsuri-”, come esclusiva per console PS4 e PSVita distribuita dalla Nippon Ichi Software, e sulla base di quest’ultima nell’ottobre del 2020 è stata rilasciata un’edizione internazionale per PC tramite ShiraVN e Lemnisca LLC.
Il gioco ha un unico finale, tuttavia presenta un sistema di scelte che consente al giocatore di decidere l’ordine di fruizione dei capitoli intermedi che vedono al centro dell’attenzione tre delle protagoniste (Kanae, Riria e Tsubakiko).
Come tempo di gioco, stando all’attuale sistema di misurazione di Vndb, la VN viene etichettata come di lunghezza “media” con una media di poco meno di 23 ore: personalmente per concludere la parte principale ho impiegato circa 28 ore, mentre per il capitolo extra ne ho impiegate all’incirca 3.
L’interfaccia è semplice e funzionale, in questo caso le varie funzioni non sono fissate in qualche punto della finestra ma vengono visualizzate in un menu a parte, accessibile cliccando con il tasto destro del mouse o premendo il tasto “M”. Sempre nella pagina del menu vi sono inoltre riportate alcune info relative alla sessione gioco in corso, ovvero il capitolo, il sottocapitolo e la BGM.
I dialoghi precedenti sono rifruibili attraverso il backlog, ed è inoltre presente il “Backlog Jump”, una feature che consente di saltare direttamente a scene antecedenti.
Il gioco è dotato di varie shortcuts, comodamente esplicitate in un elenco nell’apposita sezione “Controls Guide”.
A livello di configurazione, c’è il minimo indispensabile: regolazione della velocità di comparsa del testo, della modalità “auto”, del volume audio (musica, effetti, voci, sistema), etc.
Dopo aver completato la parte principale del gioco, oltre a un cambio di sfondo, nel menu principale le sezioni in precedenza indicate con una serie di punti interrogativi verranno sbloccate, dando quindi la possibilità di iniziare il capitolo extra e di esplorare i vari contenuti della sezione “Extra”, nella quale sono riportate le CGs, le BGM (inclusi i due filmati associati alla opening) e alcune statistiche.
Colonna sonora
Realizzata da diverse figure tra cui Charis-Node, Tabata Mitsuhiro, Nakajima Daisuke, Rodriguez Nobu e Hosoi Soushi (la stessa persona che ha lavorato anche alla musica di “Rewrite” e del suo relativo adattamento animato), nel complesso le varie tracce musicali riescono a ben accompagnare la run di gioco, con BGM che riescono ad esaltare sia le scene tranquille che quelle cupe, nonché quelle più tese e macabre.
La VN ha una opening e una ending, entrambe cantate da Yoshida Rinne, rispettivamente “Chitose Tsuzuri”, una canzone dal tono malinconico ma comunque alquanto vivace, e “Hitotsuboshi”, dal tono invece più nostalgico-romantico, ideale come conclusione e in grado di regalare un senso di tepore nell’animo.
A queste si va ad aggiungere una sorta di “mid-ending”, una sigla presente nella seconda parte del gioco alla fine dei capitoli, ovvero “Kimi Emi no Hana” cantata da Shihori, una canzone nostalgica a tratti evocativa-solenne (la versione vocale è stata utilizzata nel capitolo di Toe, per le altre vi è solo la traccia strumentale la cui parte vocale è stata sostituita dal flauto).
Per dovere di cronaca, nell’edizione per PS4/PSVita le sigle soprammenzionate sono state sostituite e al loro posto vi sono come opening “Houri Uta” (versione OP/PV) e come ending “Toki no Yume”, entrambe cantate da Akasaki Chinatsu. Nell’edizione internazionale per pc quest’ultime risultano assenti, tuttavia nell’elenco delle BGM si possono trovare le relative versioni strumentali.
Oltre alle OPs ed EDs, tra le mie tracce preferite vi sono:
- Chitose Tsuzuri (Inst. Version)
- Judgement
- Mysteriuos girl
- Disquieting
- Tense atmosphere
- Emergency
- Bosshuuen ~ Drown Deeper
- Konton ~ Chaos
- Gaki Shundou ~ Writhing Devil
- Kika ~ Calamity
- Shintaizan ~ The Mountain-God
- Iwaiuta Houchin ~ Offertory Hymn
Effetti sonori e gestione dell’audio
Nel complesso vi è una buona gestione dell’audio, sia per quanto riguarda i rumori (da piccole cose come l’apertura/la chiusura di porte e tende, fino al gore con il dilaniamento dei corpi) che dei suoni ambientali (vento, brusii di fondo, il frinire dei grilli, etc.); tuttavia l’opera non è esente da singolari scivoloni: ad esempio, vi è una scena in cui Suzumu chiama al telefono suo padre, il ragazzo inizia a parlare con l’interlocutore (la madre) però in sottofondo si continua a sentire il suono del telefono in fase di chiamata, come se non gli avessero ancora risposto.
Sempre riguardo la gestione, l’utilizzo delle BGM e degli effetti è ponderato in base alle circostanze e all’atmosfera, con anche scene dove a regnare vi è il silenzio: a tal proposito, mi è rimasta particolarmente impressa la scena dell’evocazione, in cui la mistica traccia “Mysterious girl” viene appunto soppiantata dal silenzio, a sua volta interrotto dal cadenzato e riverberante suono di un azusa yumi (personalmente non ho trovato riscontro che il suono sia effettivamente il suo, e da profano di strumenti musicali mi ha più ricordato un erhu).
Oltre a ciò, si può dire che il lato dell’effettistica faccia capolino in quello musicale, come nel caso di “Bosshuuen ~ Drown Deeper”, in cui si riesce a distinguere il suono di gocce infrangersi su di uno specchio d’acqua e il cui riverbero, che può generare nella mente dell’ascoltatore l’immagine di un luogo chiuso e angusto come una grotta, aggiunge un senso di oppressione alla già cupa traccia.
Scrittura
Curata da Ryuukishi07 (autore delle famose serie di "Higurashi" e "Umineko", entrambe interessate da adattamenti animati), sotto questo aspetto l’opera non si dimostra lineare, infatti sebbene prevalga la narrazione in prima persona (comunque non limitata al punto di vista di un singolo personaggio, passando da uno all’altro a seconda delle circostanze) non è raro che talvolta passi alla terza persona, con alcuni casi in cui la presenza del narratore esterno si fa sentire maggiormente; a ciò si aggiunge anche qualche diversa modalità di raccontare, come ad esempio nel terzo capitolo “Song Princess” dove la narrazione dei fatti al presente viene in più punti interrotta da Riria, come se la stessa dal futuro stesse commentando e rimpiangendo ciò a cui il giocatore sta assistendo (una scelta che sicuramente spezza la monotonia ma che personalmente trovo discutibile).
A livello di traduzione, premettendo di non avere i mezzi e le conoscenze per valutarne professionalmente la qualità, a parte per qualche raro errore, da profano non mi è sembrata dimostrare problemi evidenti (come mi è capitato in passato con altre opere debuttate nel mercato internazionale …), però non posso non mettervi in guardia dal classico problema dell’adattamento, il cui risultato (magari accettabile ma non per questo incontestabile) in vari casi va a distanziarsi dall’originale, vuoi nel significato effettivo, nella forma e/o nel tono.
Esempio:
In una scena Toe dice due volte “kirai”, la prima volta viene riportata come “Go … to hell” (ki … kirai - キ …キライ) la seconda come “I’m saying I hate you” (omae … kirai - お前 … 嫌い); è uno di quegli adattamenti che ritengo borderline dato che probabilmente si è cercato di mantenere il richiamo alle parole da lei più volte utilizzate, “Go … away” (ki … e, kie … ro - キ… へ, 消え … ろ), finendo però per allontanarsi dalla traduzione letterale e dal tono originale (o almeno per me ce ne passa dal “non mi piaci/ti odio” a “vai all’inferno” …).
Note
Come ho riportato all'inizio dell’articolo, questa VN non è ancora stata ufficialmente tradotta in italiano, e al momento, per chi non ha familiarità con la lingua originale, è disponibile con il testo in lingua inglese e doppiaggio in giapponese (tra le lingue disponibili nell’edizione internazionale vi sono ovviamente il giapponese ma anche il cinese tradizionale e quello semplificato).
Il gioco è reperibile tramite Steam e si può decidere se acquistare direttamente la versione integrale oppure provare la demo gratuita.
Il gioco contiene nudità, ma oltre alla quantità assai limitata, vuoi per le inquadrature e/o per una forma di "censura" comunque accettabile (tipo i capelli che coprono i capezzoli) anche la sua entità è alquanto contenuta.
Un problema tecnico che ho riscontrato e che tenevo a segnalarvi è quello del filmato finale che anticipa l’ending: sebbene la scena sia di breve durata, vuoi per la quantità di parole e/o il ritmo e le pause con cui vengono recitate, le battute più lunghe vengono tagliate senza aspettare che si concludano, rovinando nel suo piccolo l’atmosfera del momento.
AVVISO: in questa parte sono presenti spoiler di numero e di entità maggiori, se temete il rischio di compromettere la vostra eventuale futura fruizione dell’opera, potete direttamente passare alla sezione “Conclusioni”
Esperienza di gioco e impressioni personali
A distanza di oltre due mesi dalla conclusione della mia esperienza di gioco, ancora adesso mi trovo a rimuginare su vari aspetti dell’opera, sia a livello tecnico come l’inizio azzardato che già menzionai alla prova della demo o l’interpretazione del terzo sottocapitolo di “Curse Princess”, ma anche di questioni più soggettive come la valutazione del finale.
Quando provai la demo non avevo però idea di quanta “carne sul fuoco” avesse questo titolo … non nego di avere il timore di non riuscire ad esporre ciò che questa visual novel ha da offrire e cosa io vi ho scorto, ma farò del mio meglio.
Così di primo acchito, quest’opera mi viene da paragonarla a una torta multistrato: lo strato esterno può lasciare spaesati ma una volta affondato il coltello e rivelata la composizione interna nella sua interezza tutto comincia ad avere un senso … e uso la parola “comincia” non a caso perché come già ho detto, anche a posteriori, una volta scrutata e assaggiata quella fetta, lascia un retrogusto i cui strascichi si fanno ancora percepire, e il cui soffermarvisi rivela legami tra i vari strati non percepiti alla prima fruizione e analisi.
L’analogia della torta è utile anche per descrivere non solo la trama ma anche il contenuto: c’è l’horror (psicologico), il gore, il dramma (con a mio dire degli sviluppi più da tragedia), ma anche la comicità, il sentimentale e lo “Slice of Life”. Visto dall’esterno questo pot-pourri di generi e di elementi fa sorgere una domanda legittima: ma riescono a legarsi bene tra loro? può un’opera rigurgitarti addosso roba pesante (suicidio, violenza, traumi, degenerazione, follia, etc.) condita da un lato tecnico (disegno, musica, regia) che te la fa gravare ancora di più, per poi servirti come dessert la gita in piscina con il protagonista circondato dal suo harem quasi prossimo alla ninfomania, citazioni a Jojo e genuini sorrisi a non finire (o quasi)? A mia discrezione, sì … magari non magistralmente, ma questa c’è riuscita.
Anzi, personalmente quest’ultimo stravolgimento l’ho molto apprezzato, al di là del senso che viene dato ad esso sul piano della trama (e di come questo assuma un certo peso se si considera attorno a quale personaggio verte), proprio per il contrasto stesso di atmosfera, un considerevole passaggio da cupo ad allegro, con una sequenza di momenti comici d’impatto nei quali ironicamente in alcuni casi si ripresentano quegli elementi in precedenza apparsi nell’horror e nel gore.
Sempre riguardo la mia esperienza, non posso non riportare come questa VN mi abbia suscitato una sensazione che da tanto non provavo nella fruizione di un’opera: il disgusto. Ma non per il lato gore, bensì per la storia, nello specifico per ciò che riguarda il flashback in “Rokugami Princess”: nonostante i personaggi che mi hanno sviluppato questo senso di avversione non abbiano chissà quale intricata e complessa caratterizzazione (non c'era l'interesse e la ragione di approfondirli), essenzialmente tramite i loro pensieri e le loro azioni si palesa il peggio che l’umano ha da offrire (avidità, tradimento, egoismo, ingratitudine, menzogna, rifiuto della responsabilità, mancanza di empatia), una successione delirante la cui rappresentazione viene incrementata in termini di coinvolgimento non solo grazie al lato tecnico ma anche alla plausibilità e al pragmatismo che si scorge in essa.
L’aspetto “psicologico” dell’opera è sicuramente uno tra i fattori più rilevanti e impattanti, giocando sulle apparenze e sulle debolezze interiori dei personaggi, specialmente per quanto riguarda il cast femminile (le quattro eroine nel gioco principale e Hinagata nel DLC):
- Toe, l’innocente vittima sacrificale sulle cui spalle gravano i peccati dell’umano, e che esattamente come le sue “ascendenti” ha accettato questo fardello, sopportando la sua debilitante condizione, conscia di non potere in tal modo godere di una vita tranquilla; detto così e considerando quanto viene poi rivelato sul suo passato potrebbe apparire come un personaggio forte e mentalmente resistente, ma già dal primo capitolo dimostra quanto in realtà il suo equilibrio sia precario, palesando la fragilità del suo animo dinanzi alla prospettiva di essere abbandonata dalla figura che amava e arrivando a mettere in secondo piano sia le conseguenze delle sue azioni sia la sofferenza e il sacrificio di chi l'ha preceduta.
- Kanae, abbandonata dal padre, con una madre ancora sofferente per la scomparsa del marito e un estraneo che sfrutta quest’ultima illudendola di ricreare un caloroso ambiente familiare, tentando nel frattempo di ingraziarsi anche la figlia con attenzioni e paghette; in un alone di precarietà e sul baratro dell’indigenza, già da giovane si ritrova a centellinare quei pochi soldi per poter creare con le sue forze le basi per un futuro migliore, ma nonostante questo suo lato pragmatico e maturo, in lei alberga la romantica speranza di poter essere salvata, come la principessa di una fiaba che viene soccorsa dal principe azzurro.
- Riria, nonostante l’impegno per tornare sul palco continua a essere perseguitata dalla sé stessa del passato, la giovanissima e popolarissima “Magical Lily”, una figura da lei mitizzata non solo per sua notorietà e per il confronto con la situazione attuale ma anche per i commenti di hater e vecchi fan rimasti ancorati al personaggio della graziosa idol bambina; tutto ciò la porta a provare un senso di inadeguatezza, sia sul piano del talento e delle odierne prestazioni sia del suo stesso fisico, oltre che a ricercare morbosamente l'attenzione e l’approvazione altrui (specie di Suzumu in “Song Princess”), ignorando come nell’ambiente in cui si trova le malelingue (come anche il mero dissenso) non mancano.
- Tsubakiko, da piccola aveva il sogno di diventare la moglie perfetta, affettuosa e capace di prendersi cura della casa e della famiglia, ma il suo genuino desiderio è stato rovinato da un uomo che ha abusato dei suoi propositi e della sua infantile ingenuità per farle ciò che più gli aggradava; sentitasi profondamente tradita da colui che credeva di aiutarla, ha sviluppato una forma di androfobia, diventando violenta e irascibile in contatto con i maschi, cercando di esorcizzare/seppellire i ricordi di quell’uomo; sebbene con l’arrivo di Suzumu si sia anche risvegliata la sua infantile aspirazione, l’eredità e gli strascichi di quegli eventi si fanno ancora sentire.
- Mayu, una donna forte per come appare nel ruolo di personaggio di supporto nella storia principale, e in un certo senso questa sua forza (e determinazione) la dimostra anche nel capitolo su di lei incentrato, ma nello stesso viene anche rivelato come questa da sola non sia bastata a sostenerla da ciò che ciecamente riteneva inconcepibile, ovvero che le cattiverie da parte dei suoi compagni fossero solo delle illusioni, vedendo ironicamente trasposto l’incubo nella realtà e scorgendo -ancora una volta- le ombre di quell’umanità in cui lei riponeva fiducia.
“Iwaihime” rientra tra quei titoli che, per vari aspetti, mi hanno fatto crescere come fruitore di visual novel, facendomi scoprire/riscoprire modalità di narrazione atipiche e con sviluppi peculiari, regalandomi complessivamente anche una bella esperienza.
Come voto, tenendo conto di tutti i fattori tecnici e delle mie impressioni personali, ho deciso di dargli 8.
Conclusioni
“Iwaihime” è una visual novel che, nonostante alcune piccole pecche, si dimostra un titolo interessante e godibile da giocare.
Tenendo conto dei suoi contenuti (sangue, gore, violenza, temi delicati, etc.), consiglio questo titolo a chiunque cerchi un’opera di genere horror (psicologico).
Ulteriori informazioni si possono trovare sul sito “Vndb” e sui vari siti ufficiali dell’opera.
La fruizione della visual novel, e la conseguente stesura di questo articolo, è stata resa possibile grazie all'edizione inglese della "ShiraVN” e ”Lemnisca LLC".
Le immagini/gif riportate in questo articolo, sono state prese da Internet o direttamente tramite screenshot/registrazione del gioco, ed opportunamente modificate/editate.