Discovery Manga

#1

Prefazione

Nell’attesa che gli astri si allineino per il ritorno de “La Prova del Primo”, ispirato dal voler portare qualcosa di nuovo e dal voler condividere alcuni dei titoli che mi sono appuntato nel corso degli anni, ho deciso di inaugurare una nuova rubrica con sempre come protagonista il fumetto giapponese: Discovery Manga. Ad ogni articolo porterò alla vostra attenzione tre manga al momento inediti nel mercato italiano, non sempre accomunati da qualcosa (per concept, genere, target, autore, etc.), dai contenuti e dai toni più disparati, con il semplice scopo di farli conoscere, magari destando il vostro interesse, e chissà, desiderando un eventuale debutto in Italia.

Prima di iniziare, una premessa: mentre l'eventuale disponibilità in lingua inglese delle seguenti opere da parte di editori stranieri verrà segnalata, per il momento non ho pianificato di condividere progetti di scanlation (nostrani e non).



Heterogenia Linguistic: Ishuzoku Gengogaku Nyuumon

Heterogenia Linguistico: An Introduction to Interspecies Linguistics

(storia e disegni di Salt Seno)

Trama

Hakaga è stato incaricato dal suo professore, rimasto invalidato a seguito di un incidente, di proseguire le sue ricerche sulle lingue e la comunicazione. Giunto nel “Mondo dei Demoni”, la sua prima tappa è il villaggio dei licantropi; seppur con qualche difficoltà riesce a raggiungere il posto, entrando in contatto con i suoi particolari abitanti e con la sua guida Susuki, una bambina metà umana metà licantropa. In compagnia della piccola Susuki, tra creature di ogni sorta, differenze culturali, incomprensioni, fraintendimenti e volontà di apprendere e comunicare, inizia così l’arduo viaggio di Hakaga.

Disegno

Sul piano qualitativo, nel complesso ritengo i disegni di livello discreto-buono, sia per quanto riguarda i personaggi (umani e non) sia per gli ambienti; la struttura è per lo più regolare, con un mix tra vignette chiuse e aperte, mentre in termini di inquadrature l’opera spazia dai campi lunghi-lunghissimi ai primi e primissimi piani.

Impressioni personali

Assai raramente le opere fantasy (e non solo) dimostrano un worldbuilding verosimile, infatti è una realtà ordinaria quella che, nella vastità e nella complessità dei mondi in cui sono ambientate le storie, tutti parlino essenzialmente la stessa lingua, vuoi perché lo sforzo creativo potrebbe semplicemente non rientrare negli interessi degli autori, vuoi per mancanza di accortezza (magari legata all’inesperienza), vuoi per non “appesantire” l’opera, facendo così affidamento a una certa “sospensione dell’incredulità” da parte del lettore.

Al contrario, quello di “Heterogenia Linguistic” è un mondo appunto eterogeneo, abitato da svariate creature le quali, anche per questioni fisiologiche e non solo culturali, si trovano a comunicare tra loro e con le altre specie in vari modi, tramite interazioni fisiche, odori, segnali visivi, etc.

Quella che trascorriamo insieme ad Hakaga e Susuki è un’avventura alla scoperta di un mondo variegato, assistendo non solo alle interazioni interspecifiche ma venendo anche a conoscenza degli usi e dei costumi delle varie comunità non-umane (alcuni anche particolari e, per la nostra visione, pure grotteschi …).

È un titolo tanto intrigante quanto godibile, reso piacevole anche da una nota di comicità, la quale un po’ ci avvicina al protagonista nel suo spaesamento e un po’ alleggerisce l’esperienza di lettura.


Nel caso vi interessasse, l’opera è disponibile in lingua inglese attraverso l’edizione della “Yen Press”, reperibile anche su Amazon sia in versione fisica che digitale.



Maou-sama ni Shoukan sareta kedo Kotoba ga Tsuujinai.

I Was Summoned by the Demon Lord, but I Can't Understand Her Language

(storia e disegni di Utashima)

Trama

Al suo risveglio Ren si accorge di non essere più nella sua camera da letto ma di trovarsi all’interno di un grande castello in compagnia di una graziosa ragazzina con delle corna sulla testa. Provando a comunicare tra loro i due scoprono fin da subito un grande problema: non riescono a capirsi l’un l’altro. Parte così la difficoltosa convivenza tra Ren e Mary, la Signora dei Demoni, tra mangiate, pisolini, streghe, eroi e molto altro.

Disegno

Come qualità, nel complesso trovo l’opera di livello discreto, sia per i personaggi (mettendo da parte il protagonista che indossa una semplice tuta, il resto dei personaggi ha un design più elaborato e curato) che per gli ambienti (sebbene quest’ultimi, una volta usati per dare un contesto alla scena, come sfondi vengano spesso sostituiti dai retini o addirittura lasciati in bianco); la struttura è abbastanza regolare (talvolta i balloon e le figure fuoriescono dalle rispettive vignette), con un mix tra vignette chiuse e aperte, mentre in termini di inquadrature l’opera presenta una discreta varietà, mettendo talvolta dei campi lunghi-lunghissimi, dei particolari-dettagli e delle figure intere, ma spaziando principalmente dalla mezza figura ai primi e primissimi piani.

Impressioni personali

In modo analogo a quanto detto su “Heterogenia Linguistic”, pure gli isekai raramente si soffermano sullo “shock linguistico”, con il protagonista disorientato non solo per il trasporto spaziale ma appunto anche per il ritrovarsi in un ambiente in cui è impossibilitato a comunicare efficacemente. 

In “I Was Summoned By The Demon Lord, But I Can't Understand Her Language”, come lo stesso titolo suggerisce, è proprio l’incomunicabilità ad essere la protagonista dell’opera, e il concept alla sua base vede il permanere di questa difficoltà da parte di Ren nel tentare di farsi capire dai vari personaggi (e viceversa), un ostacolo quello linguistico che inevitabilmente genera incomprensioni e fraintendimenti.

Un titolo nel complesso leggero, dotato di una sua trama ma costellata di momenti “Slice of Life” e che, attraverso la pucciosità di Mary e le varie gag legate anche all’incapacità dei protagonisti di capirsi tra loro, può servire come lettura di stacco, riuscendo magari a strappare anche un sorriso.



Hissatsu! Pai-pai Talk 

(storia e disegni di Homare Mikokuno)

Trama

Sakurada lavora come fotografo occupandosi principalmente di fare scatti alle gravure idol, eppure una peculiare abilità incide non poco sulla sua vita sia personale che lavorativa: può sentir parlare le tette.

Non riuscendo per tal motivo a ben relazionarsi con l’altro sesso e trovando nella fotografia l’unico modo per ammirare la bellezza delle ragazze senza essere disturbato dalla parlantina dei seni, grazie alla sue capacità è ironicamente diventato famoso come il “fotografo delle tette”, ottenendo spesso come commissioni realizzare scatti di giovani modelle in costume o situazioni e pose osé: riuscirà il giovane fotografo, supportato dalla sua assistente Komako (e dalle sue moleste tette), a svolgere al meglio il proprio lavoro?

Disegno

Nel complesso ho trovato i disegni di discreta-buona qualità, sia per i personaggi che per gli ambienti; i retini sono stati gestiti in modo più che opportuno, con il risultato che i corpi (specie quelli femminili nelle loro formosità) non risultano piatti, dando anzi loro uno spessore visivo, anche alle “protagoniste” dell’opera. La struttura si alterna tra regolare e irregolare, con un mix tra vignette aperte e chiuse, e una discreta varietà di inquadrature che, seppur con qualche vignetta di dettaglio e campo medio-lungo, comunque si soffermano più sui personaggi, spaziando dalla figura intera e il piano americano ai primi-primissimi piani, fino al particolare.

Impressioni personali

Ci sono dei momenti in cui si vuole evadere dall’ordinarietà, mettere da parte le classiche commedie romantiche che iniziano tra i banchi di scuola o le avventure nei mondi fantasy condite da scontri epici a base di spade e magie, per immergersi piuttosto nella lettura di manga stravaganti, dai concept impensabili … “Hissatsu! Pai-pai Talk" direi che rientri in quel tipo di opere, o almeno secondo me pure l'imperscrutabile mondo onirico, dopo una cena pesante, assai difficilmente riuscirebbe a partorire l'idea che il seno possa parlare, dimostrando pure una propria personalità distante dalla sua proprietaria (per dire, la giovane e rigida direttrice dell'agenzia fotografica con le tette premurose che fanno "ara ara" e ti chiedono se hai mangiato abbastanza).

Il titolo in questione, etichettato su MAL come “ecchi” (ma io direi che va ben oltre …), per la sua leggerezza e lunghezza ridotta può essere una gradevole lettura “tappabuchi”, apprezzabile da chi non dispiace ogni tanto sfogliare qualcosa di piccante e più spinto per contenuti e linguaggio. Al netto del lato erotico, personalmente l’ho trovato un manga godibile anche per la protagonista, carina sia come caratterizzazione sia come design (misure e “moe fang” a parte, nella sua semplicità non mi è dispiaciuto il suo abbigliamento composto da t-shirt, salopette in jeans e fiocco in testa).







Le immagini riportate in questo articolo sono state prese da Internet (siti ufficiali, rivenditori/distributori, etc.) e, dove ritenuto necessario, opportunamente modificate/editate.


Non posso che apprezzare questo format (spesso ci avevo pensato anche io e magari chissà prenderò spunto dal tuo modo di presentarle 😊) e quindi con piacere aspetterò i prossimi, grazie @Alexius.

Sui titoli non posso che accodarmi su Heterogenia Linguistico, che rappresenta un punto di vista inusuale riguardo al concetto di comunicazione ed inoltre si rivela molto interessante.

L'ultimo manga mi suscitò emozioni molto contrastanti, ma diciamo che rientra nel suo modo di comunicare 😂😂😂

il 10/12/2022
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