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Miagete Goran, Yozora no Hoshi o - A Sky Full of StarsPremessa: nel riportarvi alcuni elementi è probabile che mi sfugga qualche spoiler, tuttavia cercherò di non rivelare fatti troppo importanti/che possono rovinare la visione ad eventuali e futuri interessati; inoltre vista la lunghezza di questo post, chiedo venia se mi è sfuggito qualche errore.

Aggiungo anche che questa VN è un po’ diversa dalle precedenti, sia per il tipo/genere di storia che per dinamiche di gioco.
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Trama:
La vicenda inizia con i protagonisti, un gruppo di tre bambini, che a cavallo tra la notte e l’alba si riuniscono per andare nella loro “base”, da cui osservare e studiare, attraverso il loro telescopio, oggetti e corpi celesti (nello specifico, quella notte lo studio era incentrato sul pianeta Venere). A seguito di questa scena iniziale ricca di vitalità, e direi anche di sentimenti e passione, si assiste a un salto temporale dove il protagonista, Akito, è ormai cresciuto, frequenta le superiori, non ha una dimora fissa in cui abitare (di fatto, o dorme in tenda all’aperto, o a scuola, nella stanza del club di astronomia), lavora part-time in un kombini e, a dispetto della scena di apertura, si dimostra alquanto disinteressato verso l’astronomia osservativa, al punto da essere conosciuto come “l’astronomo che non guarda mai le stelle”. Molte altre cose sono cambiate: il villaggio in cui abitavano i protagonisti è stato sommerso in seguito alla costruzione della diga, una delle compagne di avventure di Akito, Hikari, si è trasferita a causa del lavoro di suo padre, senza più ricontattare i suoi amici, mentre Saya, ovvero la bambina caratterizzata dall’eterocromia (presente nella scena iniziale), è rimasta al fianco del protagonista. La vita monotona di Akito subisce tuttavia un cambiamento radicale quando viene coinvolto nel progetto per far rivivere il “Club delle 6 stelle” o “Pleiadi”, un gruppo formato a sua volta dai membri dei club di astronomia delle scuole della zona al fine di far conoscere agli studenti le bellezze dello spazio; inoltre, sempre nello stesso periodo, per pura casualità, riesce a riavvicinarsi alla sua amica di infanzia Hikari, riportando il gruppo dei tre giovani astrofili (Akito, Hikari e Saya) “quasi” al suo stato originario. Da qui inizia l’avventura vera e propria: ambizioni, scontri, sentimenti repressi, segreti, colpi di scena e molto altro.
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Info e modalità di gioco:
La VN in questione è stata sviluppata dallo studio “Pulltop” e rilasciata sempre da quest’ultimo a cavallo tra il 2015 e il 2016, mentre la versione in inglese è stata rilasciata dalla “MoeNovel” nel Dicembre del 2017. Il medesimo studio si è già impegnato in passato nella realizzazione di una VN dal format simile, ovvero “If My Heart Had Wings” (nel caso, più avanti userò l’abbreviazione “IMHHW” per eventuali menzioni), e a mio parere “A Sky Full of Stars” si dimostra ben superiore a “IMHHW”, soprattutto nel bilanciare il lato sentimentale e le relazioni tra personaggi con il lato tecnico-scientifico presente nella storia. Il tempo di gioco previsto rientra nell’intervallo di 30-50 ore, e sebbene non abbia personalmente intrapreso tutte le routes, penso che quanto previsto sia effettivamente il tempo necessario a godersi la visione di quest’opera. Il gioco ha un’interfaccia semplice e funzionale, il tipico ed attuale modello “user friendly”, con i vari comandi a vista; il menu include tra le varie sezioni anche la galleria, dove sono presenti tutte le CGs e le BGM (però, da quel che al momento ho potuto constatare, non sono presenti i filmati di opening ed ending).
Rispetto alle VN che ho precedentemente affrontato, “A Sky Full of Stars” è una VN dove il giocatore ha la possibilità di compiere delle scelte in modo da seguire una specifica route tra quelle disponibili (in questa versione, sono presenti 4 routes).
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Character design: a livello generale, lo ritengo ottimo sotto l’aspetto sia grafico sia per le relative personalità; sull’ambito grafico non avrei nulla da ridire, tranne per una peculiarità (presente a tratti anche in “IMHHW”), che può dare un senso di “disturbo/fastidio”, ovvero l’effetto “sfumatura” presente nei capelli dei personaggi, alle estremità, sulle punte (è ben visibile per colori diversi dal bianco-grigio, quindi non nel caso di Saya).

Nell’opera il passato dei personaggi è fondamentale per lo sviluppo delle personalità e per la piena comprensione della vicenda, di fatto gli sviluppatori hanno avuto l’idea di utilizzare la tecnica narrativa dell’intreccio, usata ad hoc nelle varie routes, con la presenza di salti temporali/flashback (oltretutto, ben evidenziati da un elemento a comparsa in basso a destra, in cui viene riportato in quale periodo, prendendo come riferimento quello scolastico, sono collocati i fatti). Da una VN a scelta multipla, non ci potevamo che aspettare una varietà di personaggi differenziati sia per il loro fisico che per la loro personalità, dove quindi il giocatore può scegliere tra l’energica Hikari, la timida Saya, la vivace Korona e l’aggraziata Orihime (ovviamente, le loro personalità sono molto più “ricche” di quanto le abbia descritte, ma non voglio dilungarmi troppo su questo aspetto).

Riguardo il doppiaggio, l’ho ritenuto azzeccato per tutti i personaggi, e di fatto i seyuu sono riusciti a valorizzarne pienamente le rispettive personalità (non posso non provare compassione per Haruna Ren, a cui gli è toccato “doppiare” il cane, cercando di fare del suo meglio).
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Design e ambienti: nel complesso, lo ritengo a livello buono-ottimo, sia per quanto riguarda gli ambienti interni che per quelli esterni, e in particolare i luoghi più periferici, verso le montagne (quindi si parla del villaggio in cui i protagonisti hanno vissuto la loro infanzia, e della zona del kombini in cui lavora Akito), li ho ritenuti alquanto dettagliati e ben realizzati (ad esclusione della visuale panoramica sulla città, dove alcuni elementi, per lo più edifici, li ho percepiti o come “fuori scala” o come “errore di prospettiva”). Il punto forte della serie, come si può capire dal titolo, è il cielo notturno, su cui si sono soffermati utilizzando un archivio preesistente che riporta fedelmente posizione e magnitudo dei singoli corpi celesti (tuttavia, dal momento che mi ritengo un astrofilo in erba, non sono riuscito ad orientarmi facilmente nella ricerca di stelle e costellazioni note). Non mancano le scene più soft, realizzate con stile semplice e personaggi in versioni chibi (format per lo più utilizzato per le scene comiche o da una “peculiare atmosfera”).

Talvolta, soprattutto nelle opening, si può notare l’uso della CG: in questo caso, penso che la qualità sia di medio-alto livello, a tratti altalenante, ma non compromette significativamente l’esperienza della visione dell’opera.

Ambienti preferiti? Sicuramente tra questi l’aula delle scuole elementari (sarà perché mi piacciono le stanze in vecchio stile con a vista legno ed intonaco … oppure per la stufa situata al centro della stanza OωO) e la stanza di Akito (una tipica “washitsu”, con tanto di pavimento in tatami, tansu, kotatsu, chabudai e futon).
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Colonna sonora: dato il genere di VN, ovviamente mi aspettavo la presenza di tracce soft e meno memorabili, tuttavia quest’opera non è esente dal possedere anche BGM di un certo livello, azzeccate per le circostanze, e cosa a mio parere molto importante, orecchiabili anche al di fuori dell’attività di gioco. La VN presenta ben due opening, la prima “Star Map” e la seconda “Winter Diamond”; sinceramente, entrambe mi sono piaciute, ma tra le due, preferisco “Star Map”, sia per l’atmosfera malinconica che ho percepito, sia per la bellissima voce di “Haruka Shimotsuki” (e come se non bastasse, l’hanno riutilizzata anche come ending mentre scorrevano i titoli di coda).

Oltre a “Star Map”, tra le tracce che preferisco ci sono:

- On Earth
https://www.youtube.com/watch?v=G1m2mUi4j2o&t=0s&index

- Childhood (Nota: che peraltro, mi ricorda un po’ l’atmosfera di “IMHHW”)
https://www.youtube.com/watch?v=8Dx0ZpUQ9v8&t=0s&index

- Stargazer
https://www.youtube.com/watch?v=5uW31GavAhs&t=0s&index

- Planet in the Telescope (Nota: devo dire che a tratti, ho percepito una nota di “terrore cosmico” lovecraftiano)
https://www.youtube.com/watch?v=Lu0IU2819kU&t=0s&index

- Around the Earth
https://www.youtube.com/watch?v=P1F-BSDWZLw&t=0s&index
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Note: Faccio notare che il gioco, riferendomi al testo, non è ancora stato ufficialmente tradotto in italiano, e al momento abbiamo solo la lingua in inglese, mentre il doppiaggio è esclusivamente in giapponese.

La versione al momento ufficialmente disponibile, su Steam, è quella +17, di fatto sono presenti scene di nudo (come quella del bagno nelle sorgenti di acqua calda), tuttavia è comunque presente la censura (nuvolette di vapore, giochi di luci e increspature dell’acqua, ma per fortuna, niente fastidiosi raggi di sole o bande); per ora, non è disponibile la versione +18, e nemmeno esistono delle patch né ufficiali né della comunità per aggiungere le scene uncensored e quelle hentai (sì, l’opera in questione è un eroge, ma sinceramente vista l’ambientazione, non lo trovo fuori luogo).

Esistono inoltre anche due Fan Disk:

- “A Sky Full of Stars: FINE DAYS”, che dovrebbe aggiungere dei contenuti extra, relativi alla trama, per le routes già esistenti nella versione base, nonché tre nuove routes, dove quelli che erano originariamente considerati personaggi secondari, si ritrovano ad avere la possibilità di stringere una relazione con il protagonista (tra cui, e ammetto che personalmente mi fa un po’ senso e non me ne vogliate, la maestra che seguiva Akito alle elementari …).
https://www.youtube.com/watch?v=fFUNd5olsQI&lis=

- “A Sky Full of Stars: Interstellar Focus”, che dovrebbe essere una side-story, ambientata durante il periodo estivo, e che vede principalmente coinvolti il protagonista e le due amiche d’infanzia, Hikari e Saya.
https://www.youtube.com/watch?v=W1a8hZJ-ABE&list

Entrambi i FD non hanno una traduzione ufficiale in inglese (e sinceramente, non so nemmeno se mai arriverà …).

Inoltre, una delle peculiarità dell’opera (presente anche per “IMHHW”), è la presenza di una simpatica serie “4-koma animata” con i personaggi in versione chibi, reperibili sul canale Youtube “PULLTOPChannel” (niente sub in inglese).
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Esperienza di gioco e impressioni:
Come tutte le VN a scelta multipla, il primo e difficoltoso passo è scegliere quale route intraprendere per prima: penso che non sia solo una questione di scegliere la “waifu” di turno in base ai gusti personali, ma anche di scegliere un percorso che consenta di godere pienamente del tema trattato dall’opera, tenendo conto dei fatti avvenuti in precedenza. In questo, “A Sky Full of Stars” mi ha tirato un bel colpo basso (pure bello tosto) prima di scegliere tra Hikari e Saya, mettendomi in difficoltà nonostante avessi già fatto mente locale su chi mi sarei soffermato. Al momento, tra le 4 routes proposte ne ho giocate solo 2, e nonostante la mia mania nel completare le cose, le altre sono al momento in fase “On-hold”, probabilmente perché i personaggi non mi hanno attirato moltissimo … parere avventato? Sicuramente; ma del resto, queste due scelte sono state messe da parte non appena mi sono ritrovato davanti la mia categoria preferita: le “osananajimi” ovvero le “amiche di infanzia”, da me ritenute, il più delle volte, i personaggi migliori con cui intraprendere una relazione affettiva.

Tra le due, la mia preferita è sicuramente Hikari: mettendo da parte l’aspetto fisico, è energica, vivace, esuberante, passionale, talvolta dimostra di avere una certa maturità, ma assai spesso mostra il suo lato infantile, a tratti con un atteggiamento da “spoiled child” (bambino viziato) nei confronti dei suoi amici di infanzia, generalmente altruista, e tratti insicura di sé e del suo ruolo/posizione nel trio di astrofili.

Quanto al tema scientifico trattato, penso che questa opera abbia avuto un forte impatto, risvegliando la mia assopita passione per l’osservazione amatoriale dei corpi celesti (ciò non porta ad essere astronomi, ma piuttosto, astrofili); tra i tanti messaggi, quello che mi è rimasto particolarmente impresso è quello relativo al sempre più crescente ed invadente fenomeno dell’inquinamento luminoso, tema che per altro ha una certa rilevanza nell’opera, e su cui Hikari si è espressa nel modo più semplice e, allo stesso tempo, “poetico”:

“Quando si accende una luce [sulla Terra], una stella si spegne.”

Ovviamente, anche sul piano delle relazioni non mancano le tematiche di carattere sociale, tra cui spicca quella del bullismo.
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“A Sky Full of Stars” è un titolo che consiglio vivamente a novizi e non, riservato principalmente a chi è appassionato di astronomia (senza però ricercare cose troppo tecniche e/o complesse) e per chi non disdegna una storia fatta di amicizie, contrasti e amori.

Ulteriori informazioni si possono trovare sul sito “VNDb” e sui vari siti ufficiali della serie.



#ITaReview
(tag per le mie recensioni/opinioni)
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Kami   Una bella recensione resa ancora più coinvolgente dal passaggio attraverso le perseidi. Ogni volta che te ne esci con VN del genere mi maledico per non essere un appassionato del genere ma è più forte di me: quella che è forse la loro principale peculiarità, cioè la presenza di più route, è proprio ciò che mi lascia l'amaro in bocca, in quanto, scegliendone di nuove dopo aver optato per quella a mio avviso più interessante, ho come la brutta sensazione di "cancellarmela" dalla memoria (e purtroppo devo assolutamente provare le altre route perché resistere alla tentazione è impossibile).
Belle le musiche, riguardo all'osservazione su planet in the telescope, concordo ma è una sensazione molto annacquata: a me ha fatto pensare a una sorta di baby Nyarlathotep, come se qualcosa di potenzialmente molto distruttivo ma ancora privo della propria folle, futura volontà, stesse nascendo.

il 13/08/2018
Alexius de Parthenope @Kami: Grazie per il complimento 🙂 . Personalmente, per ora non ho avuto problemi verso le VN a routes multiple (tempo fa ne completai una che ne aveva ben 6), anche perché, per aiutarmi a ricordare le storie, ho l'abitudine di fare degli screenshots per le scene più memorabili, e da una parte, per ogni VN ho avuto anche la fortuna di azzeccare la route più memorabile come prima route mai giocata (poi, una ragazza che ti cita una frase di Dio Brando con la faccia da "you are a man of culture as well" difficilmente si scorda xD).
A mio parere, la cosa più difficile per un appassionato di VN è accettare il fatto che sia un mercato poco sviluppato: mettendo da parte i titoli tradotti (ufficialmente e non) in italiano, sono ancora molte le opere che non hanno ricevuto nemmeno una traduzione in inglese, anche a distanza di diversi anni, e innumerevoli volte mi è capitato di imbattermi in PV di VN accattivanti, di leggere le relative sinopsi o vedere qualche anteprima e di dire "cavolo, questo titolo lo vorrei proprio giocare!", e rimanere con l'amaro in bocca nel constatare che nessuno, sia ufficialmente sia tra i fansub, si vuole prendere l'impegno di tradurle (beh, un motivo in più per studiare giapponese).
Riguardo alla traccia "planet in the telescope", più che farmi ricordare Nyarlathotep, mi ha riportato al pensiero sulla nostra posizione nell'universo, in cui non possiamo negare che dinanzi all'ignoto (ma anche ai "giganti conosciuti" dello spazio), ci troviamo in una posizione insignificante, in balia degli eventi: nella VN, solo nella scena dell'osservazione di Venere, dove gli sviluppatori hanno pensato bene di coinvolgere lo spettatore mostrando il pianeta dal punto di vista di chi lo vede dal telescopio, ho percepito quel "vuoto" di milioni di kilometri, una visione che nella mente può essere riproposta anche per oggetti celesti più grandi, ma la sensazione scaturita rimane la stessa: piccoli oggetti e flebili luci, immersi nell'immenso e freddo buio del vuoto e dell'ignoto.

il 13/08/2018
Kami   Da sei miliardi di chilometri siamo proprio ridicoli :-)
https://solarsystem.nasa.gov/system/resources/detail_files/536_Pale_Blue_Dot1.jpg
il 13/08/2018
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