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Pareri a caldo sugli anime dell’autunno 2024 [Parte 2]Prima di iniziare, per prassi devo premettere che a seguire ci sono degli spoiler di varia entità.

⚠️⚠️⚠️⚠️ SPOILER ⚠️⚠️⚠️⚠️

▪ “You are Ms. Servant“, titolo che già conoscevo essendomi imbattuto tempo fa nel manga, una trasposizione approcciata con curiosità ma al giro di boa ho preferito mollarla. L’idea alla base avrebbe anche un suo appeal (una giovane e misteriosa donna vestita da maid, inizialmente goffa nelle faccende domestiche ma atletica e abile nell’assassinio) e nel suo piccolo allettante, tanto per il voler scoprire il drammatico passato di lei quanto per come questo influisca (anche comicamente) nel suo nuovo -quasi- pacifico ruolo, ma in termini di costruzione la serie non riesce proprio a far breccia, complici scrittura e sceneggiatura spesso poco congeniali a causa di ritmo, verbosità e stucchevolezza nei toni (se l’intento era di creare un’atmosfera chill -che ci poteva stare-, secondo me in diverse occasioni sono scaduti in una lentezza smielata), con i suddetti difetti che interessano anche le scene di tensione (come nel quinto episodio, quando Yuki minaccia Grace in cinese) e di azione; in definitiva, per non aver riscontrato una gestione armoniosa dei vari elementi e una freschezza nella loro presentazione, l’ho trovata una visione poco appagante, indipendentemente dalla ricerca di una parentesi di agrodolce leggerezza piuttosto che di un qualcosa di più stimolante e magari impegnato. Sul piano tecnico è un prodotto discreto altalenante, modestamente confezionato nel chara, con qualche guizzo per animazione e scelte registiche-artistiche (come i luminosi sfondi bianchi del primo episodio), ma spesso insipidito da fondali un po’ piatti e sciapi. Nota di menzione alle sigle, in particolare per l’opening, visivamente atipica nel suo mix di stili;

▪ “Let This Grieving Soul Retire“, in un periodo in cui i fantasy occupano una fetta non indifferente dei palinsesti stagionali, dove chi ha già una certa esperienza cerca delle novità stimolanti, ho voluto approcciare questa serie per le sue premesse meno ordinarie (il protagonista non è veramente OP, anzi è debole e mediocre sotto molteplici aspetti, e se non di rado si vedono i MC allontanati a torto o a ragione dai propri party, in questo caso è lui che vorrebbe andarsene, conscio dei propri limiti, ma gli viene impedito), simpatico per quel pizzico di freschezza scaturito da un protagonista tanto rispettato quanto temuto, con sia i suoi compagni che i suoi avversari che si immaginano chissà quali piani machiavellici e chissà quali significati nelle sue affermazioni quando in realtà è un sempliciotto svogliato che ha sviluppato una passione per le reliquie (sia quelle utili, che compensano le sue mancanze e gli salvano spesso la vita, sia quelle frivole che colleziona per puro gusto). L’opera con i primi episodi si presenta alquanto bene, giocando tra l’autorevolezza che gli altri proiettano su Krai e la sua effettiva inettitudine che cozza con il ruolo di capo, andando avanti questo gioco purtroppo va e viene, lasciando piuttosto spazio a degli sviluppi piuttosto ordinari (con qualche eccezione, come il colpo di scena del nono episodio) e ad altri personaggi (anche di dimenticabili fatti entrare in scena e poi messi da parte, come l’hunter che durante la caccia allo slime sminuiva sia la quest che lo stesso Krai per poi ricredersi…), parti che in certi punti vengono appesantite da dialoghi verbosi e di poco effetto. A livello tecnico un prodotto discreto ma altalenante, inizialmente confezionato abbastanza bene ma poi appiattito nei disegni, accusando talvolta anche della rigidità e palesando l’utilizzo di CGI per alcuni elementi. Una prima stagione che non mi ha fatto impazzire, con del potenziale poco o mal sfruttato… riusciranno eventuali PV a stuzzicare l’idea di recuperare anche l’annunciato sequel?

▪ “TsumaSho“, una serie concettualmente interessante ed intrigante, con un protagonista rimasto fermo alla tragica perdita della moglie, avvenuta ben 10 anni prima, e che ha trascinato con sé nella depressione anche la figlia… per poi un giorno ritrovarsi miracolosamente la moglie dinanzi a sé nel corpo di una bambina delle elementari. La storia si muove principalmente tra la famiglia del protagonista e quella della bambina (seppur diversamente, altrettanto compromessa, con lei che vive da sola con l’irascibile madre divorziata), orbitando su temi come l’accettazione del lutto e l’andare oltre vivendo la propria vita, ma anche il relazionarsi con gli altri e la genitorialità; un’opera in grado sì di strappare qualche sorriso (specialmente per il contrasto tra la figura puerile e il comportamento adulto di Takae, nonché per varie situazioni particolari, ad esempio lui che riceve il bento preparato da lei o sempre lui che se la mette in spalla come si farebbe con un bambino), ma su uno sfondo sempre più drammatico e agrodolce fatto di crucci, rimpianti e conflitti interiori. Una visione tutto sommato scorrevole, in grado di riservare dei momenti significativi ed emozionati, tuttavia, al netto di alcune parentesi da far alzare il sopracciglio (già all’inizio del secondo episodio si vede la moglie-loli insieme alla sua vecchia famiglia, tutti insieme in una gita all’acquario, un riavvicinamento con un retrogusto da “hanno bruciato le tappe”), ho avuto l’impressione che ci sia stata una compressione dei contenuti, finendo per sfruttare e valorizzare solo parzialmente alcuni degli aspetti e degli elementi dell’opera (ad esempio il fidanzamento della figlia, vissuto con un certo distacco per una mancanza di step intermedi e di visuali nell’avvicinamento sentimentale tra i due). Sul piano tecnico l’ho trovato un prodotto nel complesso discreto ma altalenante (per lo più nei disegni), con dei guizzi e delle scene comunque apprezzabili (frangenti in cui espressività dei volti, recitazione e sonoro si combinano efficacemente);

▪ “Demon Lord 2099“, serie che ho approcciato con -seppur tiepido- interesse per il potenziale alla base (il re dei demoni resuscitato secoli dopo la sua sconfitta, in un mondo in cui l’avvento della tecnologia avanzata ha reso largamente accessibile la magia), la cui visione non è stata particolarmente appagante, al punto che, tolte alcune mie curiosità, l’ho droppata al settimo episodio. La costruzione non è proprio brillante, con una scrittura poco fresca, a più riprese verbosa e didascalica (come nel primo episodio, con l’antagonista che fa partire la spiegazione su come funziona il dispositivo che consente a chiunque di usare la magia), in certi casi incapace di manifestare una sua solidità, pathos o effetto (tra le altre cose, ennesimo anime che vede un personaggio debuttare nel mondo streaming, guadagnando visibilità in quattro e quattr’otto come se fosse una cosa da nulla…), nonché discutibile tanto nella concezione di certi sviluppi (come si coniuga la ricerca della “legna” da parte dell’antagonista con il fatto che nel primo episodio questo non abbia preso in custodia il MC?) quando nella gestione degli spazi (ma tutti quei minuti per il video-testamento del quarto episodio, per un personaggio marginale anche per sparutissimo screen time, erano proprio necessari?), a ciò si aggiungono anche un protagonista abbozzato a dispetto della sua originale figura (già nella prima parte non spicca in maniera particolare, tanto sul carattere quanto sull’aspetto) e degli elementi tediosi (come nel sesto episodio, ma la donna che ogni tre per due infila parole in inglese nelle proprie frasi? senza mezzi termini, proprio una rottura di… balls 😬). In definitiva, sul piano dei contenuti e della narrazione, reputo che la mancanza di un’opportuna concezione e calibrazione degli elementi e dei ritmi abbia intaccato l’immersività di un’opera potenzialmente valida e a suo modo intrigante. Un prodotto discreto con i suoi alti (una direzione artistica un pelo più ispirata rispetto all’ordinario, se non altro per l’applicazione di colori come, ad esempio, il verde che avvolge il grosso della città, e qualche guizzo tecnico e di personalità, come il cambio di ratio per le scene ambientate nel passato) e bassi (rigidità nell’impostazione di scena e realizzazione mediocre di certe scene anche d’azione e d’effetto, ad esempio nel settimo episodio, un confronto con l’antagonista che visivamente non è granché -per non dire altro-…);

▪ “Yakuza Fiancé“, una serie circa il mondo criminale giapponese, con degli ingredienti validi ma ahimè interessata da criticità che ne minano il potenziale. Già con il primo episodio (in genere quello con cui si cerca di far breccia tanto sui contenuti quanto sulla tecnica) non l’ho trovata presentarsi in maniera brillante, complici scrittura e sceneggiatura non ideali, con un ritmo a momenti così serrato da far perdere consistenza e/o effetto alle scene (come al minuto 9:26, dove in nemmeno sessanta secondi si passa dal giorno a scuola, poi di notte a casa con la MC che vede il ragazzo sporco di sangue e poi di nuovo di giorno a scuola), non aiuta poi il colpo di scena finale, così assurdo da non poter essere preso sul serio (e per un’opera che in prima battuta non dà l’impressione di essere piena di gente veramente folle, questa insana parentesi l'ho trovata un azzardo mal riuscito); anche se negli episodi successivi queste criticità vanno e vengono, nel loro piccolo gli strascichi della presentazione hanno un loro riflesso sul resto della serie. I personaggi avrebbero anche un loro charm, tra una protagonista in grado di tirar fuori gli artigli e un ragazzo tanto misterioso quanto particolare, avvolto da un’aura di pressoché imperturbabile serenità ma al contempo abile nel combattimento e freddo calcolatore, tuttavia se la mancanza di spessore per lui può essere giustificata con il proposito di alzare il velo di mistero sulla sua figura con il progredire della storia altrettanto non si può dire per la ragazza, un soggetto che al netto di ispirare simpatica per il suo portamento rimane comunque non proprio ben definito; anche sul lato sentimentale non ho trovato lo sviluppo della relazione costruito a modo, un avvicinamento tra i due poco sentito nonostante l’accattivante chimica. Sul lato tecnico l’ho trovato un prodotto discreto ma altalenante, distintivo per un chara con un pizzico di carattere (soprattutto per lo spessore irregolare del tratto -adottato in maniera discontinua-, ma anche per elementi ed aspetti come l’espressività della protagonista) ma interessato da una mutevole qualità nella realizzazione (in particolare per disegni, animazioni e impostazione di scena) e da varie sbavature (per citarne una, la rottura della “regola dei 180” avvenuta circa a metà dell’undicesimo episodio con l’inizio dello scontro tra Kirishima e Shouma, dove le posizioni dei due tra un cut e l’altro si invertono, creando una confusione infondata);

▪ “Puniru is a Kawaii Slime“, titolo che mi ero annotato da parte e che all’ultimo ho deciso di recuperare, nella speranza di rifarmi un po’ da una stagione che in generale non mi ha entusiasmato. La figura al centro dell’opera, uno slime mutaforma, per ragioni concettualmente e naturalmente intrinseche possiede un notevole potenziale, dove il mix tra la sua personalità che spazia tra l’ostentato narcisismo (sul suo definirsi carina) e la puerile ingenuità, insieme appunto alla sua natura e alle varie situazioni più e meno ordinarie, danno origine a delle gag simpatiche in grado di strappare un sorriso se non qualche risata. Una serie carina anche per la sua protagonista e nel complesso leggera, principalmente comica ma anche con un vago alone sentimentale (dove fa capolino una certa “tensione sessuale” -e dell’umorismo attorno ad essa-), oltre a qualche cenno di dramma adeguato a bilanciare i toni e a dare un minimo di spessore ai personaggi (anche attorno al ragazzo coprotagonista, circa la sua a tratti repressa passione per ciò che è carino), con un cast eterogeno e dalle figure comicamente funzionali (dalla cotta del MC che stravede per i bambini al figone interessato solamente ai giochi, fino alla ricca ereditiera); seppur a grandi linee l’abbia trovata una visione piacevole, e per quanto idee e potenziale non manchino, ammetto che in qualche parte la serie mi sia sembrata perdere carica e freschezza, complici uno sfruttamento parziale delle trasformazioni e una costruzione/realizzazione meno d’effetto. Un prodotto nel complesso confezionato in maniera discreta-buona, con i suoi alti e bassi (in qualche parte a livello di disegni, animazioni e impostazione può risultare più insipido rispetto alla media dell’opera); sul piano tecnico-artistico non si può non mettere sotto i riflettori il settimo episodio, meno ordinario e per certi aspetti alieno allo stile generale della serie ma comunque piacevole e intrigante, con i suoi guizzi per regia (per inquadrature, con anche delle soggettive in movimento), costruzione e ritmo della scena, palette, animazioni ed elementi peculiari (come il sole con la faccia, qualcosa dal sapore retrò che può ricordare ad esempio quello di “Dr. Slump”). Una menzione va anche alle sigle, entrambe carine ed orecchiabili (la cover di “show” di Ado come ending mi ha preso alla sprovvista 😂). Con una chiusura che ammetto di non aver calcolato, prenderò in considerazione di recuperare anche l’annunciato sequel? chissà…

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Avete visto uno o più dei succitati anime? Cosa ne pensate? Avete trovato ulteriori pregi e/o difetti? Condividete o dissentite su quanto ho espresso?

Con questa seconda parte, avendo finito di visionare il grosso dei titoli che avevo adocchiato, si conclude il mio recuperone della stagione autunnale 2024 (rimangono fuori giusto “Blue Box” e “Il movimento della Terra” in quanto ancora in corso e il remake di “Ranma ½”, rimandato a quando avrò visionato la trasposizione del ‘89). Nell’attesa del prossimo appuntamento con il palinsesto dell’inverno 2025, spero che questo post sia stato in qualche modo utile e che magari possa dar vita a qualche scambio di opinioni 🙂
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Maeda Is Life @Alexius ho finalmente recuperato Puniru e ammetto che l'ho trovato decisamente piacevole. Diciamo: non è una serie da stramazzarsi dal ridere, ma riesce a strappare più di un sorriso lungo tutta la sua durata e ad avere una propria personalità ben definita. Concordo in generale con le tue impressioni, con una piccola nota di demerito sul fil rouge che lega i due MC, che trovo realizzato in modo un po' approssimativo e che distrae un pochino da aspetti più riusciti ed originali.

Sull'episodio 7 ho notato un cambio di regia assurdo, che lascia spazio a inquadrature fresche e mai banali. Me l'ero appuntato per ricordarmelo, ma poi ho visto che pure tu me lo avevi menzionato a parte.

Tuttavia, la tua analisi mi pare sia manchevole del personaggio che fa da regina della serie: La vera Kawaii. Runru e i suoi siparietti (e balletti) sono davvero troppo meme. 😂😂😂

3 mesi fa
Davide Otaku Bello, me la recupererò anch'io
3 mesi fa
Alexius de Parthenope @Maeda: personalmente, di per sé le parentesi sul legame dei protagonisti non mi sono dispiaciute, però in effetti ci sono degli aspetti che paiono un po’ buttati lì, o comunque che non risultano non coniugati a modo quando per i toni quando per lo “sviluppo”. Ammetto che delle domande sorgono spontanee: per come l’ho percepita io questa sembrerebbe la tipica serie che si protrae per diverso tempo mantenendo un certa immutabilità (qualcosa alla “Doraemon”), quindi le possibili alterazioni che si prospettano da queste increspature verranno disattese? se vi saranno dei mutamenti relazionali tra i due MC, saranno compatibili con il (ormai un po' ossimorico) mantenimento dello status quo e il mood dell’opera o strideranno?

Ti dirò, inizialmente “Puniru” me l’ero segnata come il classico “PTW che chissà mai se lo recupererò”, ma la sua menzione su sakugablog e qualche clip del settimo episodio su sakugabooru mi hanno dato quella spinta per approcciarla. Tra l’altro, se non erro, il regista di quell’episodio è lo stesso del quarto de “Il Monologo della Speziale”, anch’esso distintivo dal resto della serie soprattutto per storyboard (in particolare costruzione e ritmo di certe scene) e recitazione dei personaggi.

Al netto dei limiti della sua natura (robot dalle sparute funzioni), Runru l’ho trovata carina, ma io rimango fedele al team Puniru 😂

3 mesi fa
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